I film, si sa, spesso e volentieri ci danno una visione un po’ troppo immaginifica della vita, l’universo e tutto quanto. Almeno finché non abbiamo l’opportunità di toccare con mano quanto profondamente fuorviante fosse la rappresentazione che ci era stata proposta di numerosi fenomeni della vita vera. Di molti di questi, auspicabilmente, non avremo mai necessità di preoccuparci in relazione alla vita reale: abbiamo ad esempio verificato per voi l’accuratezza della rapidità di azione del cloroformio raccontata dal cinema o quanto sia effettivamente agevole tentare di assassinare qualcuno in modalità stealth. Questo non significa comunque che i film non ci mettano a volte in situazioni scomode con il loro romanzare e indorare ogni pillola. Lo saprà bene chi ha visto un bambino vero venire al mondo ed è stato colto alla sprovvista nello scoprire che il travaglio può durare anche 10 ore e che i pargoli difficilmente sono puliti e carini come il cinema ci aveva raccontato: sarebbe forse meglio essere psicologicamente pronti, visto che esserlo fisicamente è una pretesa forse troppo audace. Ebbene, se non volete assolutamente essere colti alla sprovvista da circostanze più o meno verosimili, assicuratevi di sfogliare attentamente la nostra gallery, e mai più prenderete la decisione sbagliata se dovesse capitarvi di ritrovarvi faccia a faccia con un T-Rex. E chissà, magari potrete segnalarci altre clamorose baggianate a cui avevate creduto a causa del cinema. Scoprite qui di seguito: Sette enormi bugie dei film… a cui abbiamo sempre creduto!
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Silenziatori che fanno… silenzio
Sono la gioia di ogni assassino che agisce a notte fonda: i silenziatori che permettono di commettere omicidi al piano superiore di una casa senza che chi sta di sotto riesca a sentire lo sparo. Davvero utile. Peccato che il leggerissimo suono che sentiamo nei film quando qualcuno usa una pistola munita di silenziatore sia solo una leggenda. O meglio, è una verità enormemente ingigantita. In realtà, l’intensità del rumore di uno sparo passa dai 140/160 decibel fino ai 120/130. Insomma, i killer “silenziosi” nella vita reale verrebbero subito beccati.
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Cloroformio che funziona in due secondi
Nei film vediamo spesso l’assassino che rapisce le sue vittime dopo averle aggredite alle spalle e aver poggiato un fazzoletto imbevuto di cloroformio sul loro volto. Quanto impiegano a perdere conoscenza? Di solito, non più di dieci secondi, ad essere ottimisti. Quanto ci vorrebbe nella realtà? Circa tre minuti, il tempo di un caffè.
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Hacker super veloci che entrano ovunque con un click
Gli informatici che trascorrono giornate a cercare di decodificare sistemi e decriptare password con algoritmi noiosissimi sono dei pivelli. Nei film, si sa, all’hacker di turno basta battere le dita sulla tastiera digitando codici alla velocità della luce (che non si prende mai la briga di ricontrollare) per entrare nei sistemi governativi e mettere in crisi i sistemi informatici di nazioni intere.
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Zoom in 4k nei filmati di sorveglianza
Parenti dei super hacker sono gli agenti di polizia di film e serie crime che, osservando un delitto o un sospettato in un video di sorveglianza registrato di notte, in bianco e nero e con una qualità pessima, riescono con un click a zoommare sul volto del killer che diviene magicamente in 4k – o quasi. Avete tutti quel tasto sul pc, giusto?
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Giubbotti antiproiettile che salvano da una scarica di pallottole
Scene ricorrenti nei film sono quelle in cui vediamo l’eroe di turno venire crivellato da una pioggia di proiettili e uscirne completamente illeso grazie al suo miracoloso giubbotto antiproiettile. Beh, niente di più ingannevole. Sia chiaro, la protezione non farà effettivamente passare la pallottola – se il suo calibro e la velocità non sono superiori al livello di protezione del giubbotto – ma l’impatto lo sentirete forte e chiaro! Con qualche colpo potreste cavarvela con pesanti ematomi o qualche costola rotta, ma se dovessero spararvi a raffica con un mitra… buona fortuna!
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I T-Rex non ti vedono se rimani immobile
Avrete visto tutti Jurassic Park. Se ricordate, ad un certo punto per evitare di essere visti dal T-Rex i protagonisti usano la sempreverde tecnica del “mi sta fissando ed è a pochi centimetri dalla mia faccia, ma se rimango fermo non mi vedrà mai”. Beh, sbagliato. Studi condotti all’università dell’Oregon hanno precisato che il suddetto dinosauro possedeva una vista davvero acuta – di circa 13 volte superiore alla nostra – e in grado di percepire i soggetti fermi senza il minimo problema. Insomma, se vi trovate faccia a faccia con un T-Rex, correte!
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Puntiamo tutto sull’infermità mentale!
Al cinema, se commetti un brutale omicidio e il tuo avvocato è davvero il più figo in circolazione, ad un certo punto avrà un’idea geniale e affatto abusata: dirà che vuole “puntare tutto sull’infermità mentale”. Dopodiché, in aula, il suddetto cercherà di convincere il giudice e i giurati raccontando una lista di traumi infantili subiti dal suo cliente e spiegando le ragioni per cui era incapace di intendere e di volere nel momento dell’omicidio. Ovviamente, anche in questo caso si tratta di una mistificazione della realtà. Dal momento in cui ci dovesse essere il sospetto di una patologia psichiatrica, il caso diventerebbe subito competenza degli psicologi che, dopo test, sedute e colloqui stabiliranno se si sia trattato effettivamente di infermità mentale.
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