All’ombra di un vulcano


Un incontro con un regista leggendario presso la centrale italiana di restauro cinematografico l’ha avviata verso una vita nel cinema.

Nata nel 1979 a Torino, sede del Museo Nazionale del Cinema, il primo amore di Gaia Russo Frattasi è stato il teatro. Ha coltivato questa passione presso l’Università di Torino. Dopo essersi laureata in storia del teatro, ha scoperto L’Ipotesi Cinema, una serie di workshop con professionisti del settore e ospitati dalla Cineteca Bologna, la centrale italiana del restauro cinematografico. Dopo aver frequentato un workshop tenuto dal veterano regista Ermanno Olmi, ha deciso di spostare la sua attenzione dal teatro al cinema. Poco dopo ha realizzato il documentario “Miriam – Variazioni” su un popolare locale notturno torinese. Il cortometraggio è stato presentato in anteprima al Torino Movie Pageant 2005 ed è stato premiato come miglior movie o video.

Russo Frattasi ha affinato la sua arte nel corso degli anni, realizzando numerosi video e documentari con la sua casa di produzione, la Moby Movie. Qualche anno fa, mentre accompagnava la sua amica in un incarico di ricerca presso una stazione meteorologica di Stromboli, isola dominata da un vulcano attivo, ha incontrato la sua futura protagonista, Carolina. La maestra elementare vendeva opere d’arte in ceramica realizzate dai suoi alunni per raccogliere fondi per la sua associazione “Scuola in mezzo al mare”. In particolare, avevano bisogno di acquistare un’antenna parabolica per la didattica a distanza. La storia ha colpito la giovane regista, ed è allora che è iniziato il suo prossimo progetto.

Il risultante documentario del 2019, “Scuola in mezzo al mare”, è un movie incantevole e penetrante che segue Carolina nella sua ricerca per fornire un’esperienza di apprendimento completa per i bambini di Stromboli, impedendo ai loro genitori di perseguire l’istruzione fuori dall’isola. Il documentario presenta riprese lunghe e ininterrotte della vita mentre si svolge, con conversazioni honest tra genitori sui vantaggi di crescere i propri figli sull’isola rispetto agli svantaggi di crescere in estremo isolamento.

“Prima di realizzare le riprese vere e proprie, sono stato various volte sull’isola da solo con la mia macchina fotografica per intervistare gli abitanti e capire come funzionava la loro vita, dall’educazione, ai servizi, al rapporto con la natura, allo spopolamento”, spiega Russo Frattasi in un intervista a Fra Noi.

Dopo essersi assicurata i fondi per il movie, ha messo insieme una piccola troupe. Ha scelto due donne, la direttrice della fotografia Sabina Bologna e l’ingegnere del suono Sonia Portoghese, perché sentiva che una troupe tutta al femminile sarebbe stata più sensibile alla difficile situazione della gente. Il suo obiettivo period mettere in luce le sfide della gestione di un sistema educativo all’ombra di un vulcano che erutta circa 20 volte al giorno.

Il movie documenta i rigidi cambiamenti climatici sull’isola e il loro impatto sui suoi abitanti. “Nonostante la paradisiaca facciata estiva, ogni inverno la comunità vive la solitudine e l’isolamento. La scuola spesso rimane chiusa, e l’isola si spopola inesorabilmente», spiega Russo Frattasi.

Guarda alcune clip della nostra intervista…

Il documentario fa luce sulla mancanza di servizi che molti territori italiani devono affrontare a causa del massiccio spostamento verso i grandi centri urbani. Il messaggio di Russo Frattasi è che dobbiamo favorire un rapporto profondo con la natura e riscoprirci parte integrante dell’ecosistema in cui siamo immersi. “La natura non deve essere vista come un ostacolo, ma con noi come ospiti”, cube. “Dobbiamo chiederci se e come sia possibile una vita fuori dalla grande città”.

Il movie si conclude con una scena toccante e drammatica degli studenti che salgono sul Monte Stromboli per esplorare il terreno. Parlano tra loro delle loro paure di vivere così vicino a un vulcano attivo, rimanendo sbalorditi su di esso mentre inizia a rimbombare. Russo Frattasi cube che girare la scena è stato incredibile quanto guardarla. “Abbiamo raggiunto la cima verso l’ora del tramonto. C’period molto vento. Quasi non riuscivamo a tenere ferma la fotocamera sul treppiede. La cenere si alzava copiosamente e dovevamo pulire continuamente le lenti. Scattare mentre il vulcano erutta è un’emozione indescrivibile”.

Clicca qui per guardare “Scuola in mezzo al mare” con sottotitoli in inglese su Amazon. Per guardare altri lavori di Russo Frattasi, visita il suo canale Vimeo su vimeo.com/gaiarussofrattasi.

– Scritto da Jeannine Guilyard per l’edizione di gennaio 2023 di Fra Noi Journal. Clicca qui per iscriverti.



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