Trento Movie Pageant, l’avventura è partita


Si è appena inaugurata la 71esima edizione del Trento Movie Pageant, storica e seguita manifestazione dedicata al cinema di avventura e montagne. Ne abbiamo parlato con il responsabile della programmazione cinema, Sergio Fant.

71 anni dedicati al cinema di montagna e alle avventure, rigorosamente al plurale. Il Trento Movie Pageant si è aperto con la consueta passione del territorio, di trentini e turisti, che da sempre popolano le vie, i palazzi e le sale della bella città di impronta austro-ungarica. Basta non parlare di orsi, da queste parti, di JJ4 o sigle del genere che da alcune settimane monopolizzano l’attenzione e la morbosità di quotidiani e opinione pubblica. 

Qui si parla di camminate, alpinismo, avventura, ma soprattutto di documentari e della bellezza di quella natura che mai come durante la pandemia è diventata prioritaria per tutti noi, proprio quando non potevamo godercela in piano. Abbiamo parlato del Trento Movie Pageant con Sergio Fant, responsabile programmazione cinema.

Siamo passati da una fase in cui si è parlato tanto della riscoperta della natura, dell’avventura, dopo la pandemia, anche per il cinema non direttamente legato a questo genere.

Il sistema cinema in Italia arriva dal successo pazzesco de Le otto montagne che è andato oltre ogni aspettative. Un’altra conferma che c’è un interesse diffuso che va anche oltre alla nostra nicchia. Ho la sensazione che molti distributori stiano cercando “il nuovo Otto montagne”, o quantomeno quel tipo di storie e atmosfere, la solitudine e la conciliazione con la natura. Quest’anno ci troviamo, non perché siamo andati a cercarlo noi, all’incrocio di una serie di tendenze commerciali e distributive. Per noi non è una novità presidiare questo terreno. Purtroppo a Trento ha però chiuso una multisala d’essai di riferimento, in una città che prima aveva dei numeri di riferimento fra i più alti in Italia di frequentazione dell’essai. Vedremo se il competition contrasterà questa situazione o la subirà. La situazione è particolare.

Mi sembra ci sia una differenziazione in Italia sempre più netta fra i competition che hanno realmente un pubblico, frutto della passione, di chi li fa e di chi li segue con costanza, e quelli che esistono per ragioni più o meno nobili o turistiche. Trento mi sembra continui a rivendicare giustamente un forte radicamento nel territorio. Quanto è importante continuare a dialogare con il pubblico che lo segue?

Al Trento Movie Pageant senti tutti i 71 anni di storia e di legame con il territorio del trentino. Anche i registi, quando vengono qui, percepiscono subito questa forte presenza del competition in città, che vive e respira in pieno la sua presenza in questi dieci giorni. Anche noi come altri abbiamo pagato malamente la pandemia, arrivata in un periodo di grande crescita di pubblico, arrivando a ipotizzare nuove sale e attività. Adesso stiamo riassestando tutto. Ma anche da quella fase abbiamo cercato di trarne qualcosa di positivo, con l’esperienza di due edizioni on-line che sono andate molto bene, tanto che ora con il CAI (il Membership Alpino Italiano) abbiamo fatto nascere una piattaforma, In quota television, attiva tutto l’anno. Mi sembra un caso unico, anche a livello europeo. Un modo per mantenere vivo il rapporto con il nostro pubblico tutto l’anno, come facciamo anche con proiezioni, rassegne estive. Il competition è diventato una macchina che produce eventi per dare visibilità ai movie che scegliamo.

Qual è il ruolo del competition nel trainare l’esperienza della sala in un momento in Italia così difficile, in cui lo spettacolo dal vivo sempre vivere un nuovo Rinascimento?

Il competition in fondo è a metà fra il cinema in sala e lo spettacolo dal vivo. Facciamo vedere i movie, ma la presenza di ospiti rende l’esperienza un evento. La mia impressione è che i competition abbiano ancora o stiano recuperando la capacità di attrazione che avevano prima della pandemia. Poi in Italia siamo un po’ malati, ci sono un’infinità di manifestazioni, evidentemente per partecipare a un momento di condivisione. La sala sta facendo molta più fatica, non è facile prendere un modello e traslarlo su altri contesti. Mi preoccupa se il cinema ha difficoltà, perché poi dove andiamo a fare il competition? Qui a Trento abbiamo la fortuna di avere due cinema, in centro, perfettamente attrezzati e aggiornati, molto accogliente. Speriamo non vadano in difficoltà. La mia speranza è che il competition possa trasmettere il piacere non solo di partecipare all’evento, ma anche di vedere un movie in sala, cosa che potranno fare anche dopo nei cinema tradizionali.

Parlando del programma, ci sono molti titoli anche italiani che arriveranno in sala.

Il primo esempio che mi viene in mente è Wild Life, il nuovo movie dei registi vincitori dell’Oscar per Free solo, Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi, che arriverà su Disney+ dal 26 maggio, una produzione Nationwide Geographic, con cui abbiamo un meraviglioso rapporto, dopo aver presentato Fireplace of Love l’anno scorso in anteprima italiana, prima che fosse acquisito da noi e ottenesse la candidatura all’Oscar per il documentario. Poi ci sono altri titoli che usciranno in sala, come The Fireplace Inside di Werner Herzog, che presentiamo con I Surprise, insieme a La chêne di Laurent Charbonnier, che uscirà sempre in sala. Poi il movie di apertura, A passo d’uomo con Jean Dujardin, grande successo in questi giorni in Francia, che sarà distribuito a ottobre da Wished, con cui presentiamo anche il movie norvegese Songs of Earth di Margreth Olin, presentato poche settimane in anteprima mondiale a Copenaghen. Con Fortunate Crimson uscirà il movie italiano del concorso, un animazione per adulti che ha vinto agli European Movie Awards, Manodopera di Alain Mughetto. Sono tutti segnali positivi, sia che questo cinema abbia una vita commerciale che, ancor di più, che i distributori che investono in questo tipo di cinema vedano Trento come piattaforma per lanciare questi movie.





Supply hyperlink



from cinema – My Blog https://ift.tt/GViC1Ro
via IFTTT