Oggi intervistiamo Katia Angrisani , per conoscere meglio questa persona che proviene da Nocera Superiore .
Katia Angrisani nasce a Mercato San Severino in provincia di Salerno. Ha ventidue anni ed è una laureanda in Sociologia. La scelta universitaria è stata dettata dall'interesse dalla ragazza nei confronti della società, dei soggetti che la compongono, delle relazioni e dei meccanismi di trasformazione sociale che si sviluppano in essa. Cinque anni fa, a causa di una grave scoliosi, ha dovuto affrontare un'operazione molto complessa che le ha lasciato una cicatrice molto importante sulla schiena. È stato un periodo piuttosto intenso e molto difficile, non solo dal punto di vista fisico e riabilitativo, ma anche emotivo. Grazie alla sua forza d'animo e alla sua famiglia, in particolare sua madre, si è avvicinata alla moda trasformando un difetto fisico in un qualcosa che non si deve nascondere, ma di cui andare fieri poiché dimostra la forza e il coraggio di chi non si è mai fermato davanti alle difficoltà.
Raccontaci delle tue esperienze nel campo della moda, tv o dello spettacolo.
Sono quattro anni che lavoro nel settore moda. Ho avuto modo di fare innumerevoli esperienze in varie parti d'Italia, come Napoli, Firenze e Roma. Collaborando con diverse agenzie di moda operanti sul territorio, ho avuto l'occasione di sfilare e realizzare cataloghi per noti stilisti.
La mia ultima esperienza è stata la partecipazione al “Calendario le Bellezze 2021” della Vogue top model agency. Un'esperienza che ha arricchito il mio bagaglio professionale e umano.
Cos'hai provato la tua prima volta in passerella?
Non è semplice descrivere le sensazioni di quel momento. Era un insieme di molte emozioni perché stavo realizzando concretamente la mia passione e perché, per me, quel momento significava rinascita. Ricordo che nel backstage avevo molta adrenalina intrisa di emozione, ma ero allo stesso tempo spaventata: stavo per fare qualcosa che fino a quel momento si era realizzato sempre e solo nella mia testa, nel mio mondo onirico, sognando proprio di essere lì, su quella lunga passerella. Sfilai con il cuore trepidante, colpita dai flash dei fotografi in fondo alla sala, con lo sguardo di moltissime persone rivolto proprio su di me. Improvvisamente mi resi conto di essere nel posto giusto. Amavo ciò che stavo facendo e amavo l'idea di influire positivamente sui partecipanti che osservavano, di dargli ciò per cui erano venuti. La mia prima sfilata, insomma, è stata come una rianimazione: ha alimentato e dato il via ad una passione che si è prolungata nel tempo e che mi auguro possa continuare.
Come si è svolto il tuo primo casting?
Ricordo vivamente il mio primo casting. Eravamo tante ragazze, tutte con lo stesso obiettivo: superare la selezione. Avevo molta paura e molta ansia, ma volevo comunque divertirmi e mettermi in gioco. Dopo un'ora di attesa, venne il mio turno e mi presentai allo stilista e ai suoi collaboratori consegnando loro il mio composit. Mi chiesero di sfilare e, successivamente, di provare degli abiti. Mi divertii molto, mi sentii a mio agio in quel mondo ancora sconosciuto nonostante quel pizzico di ansia verso l’ignoto.
Quali sono le tue ambizioni in questo settore?
Quando penso ad una Katia del futuro la immagino come una donna in carriera, autonoma e indipendente. Operante come sociologa e come modella professionista. Una donna soddisfatta e con la continua voglia di crescere, imparare e mettersi in gioco. Mi piacerebbe poter raggiungere livelli sempre più alti nel mondo della moda, di esibirmi sulle passerelle dei brand che hanno fatto la storia e di contagiarle con i miei valori e il mio stile.
Quale personaggio dello spettacolo ti ispira?
Apprezzo particolarmente Coco Chanel perchè ha rivoluzionato non solo la moda, ma il concetto di femminilità. Ha dato vita ad un modello del tutto nuovo di donna. È riuscita a rappresentarla dinamica, autentica, impegnata nel mondo del lavoro, ma soprattutto libera dall'abbigliamento costrittivo della Belle Époque. Ha scritto pagine di storia senza saperlo! Durante la prima guerra mondiale gli uomini erano impegnati sul fronte e la donna doveva provvedere ai comuni lavori. In questo contesto, Coco Chanel sviluppò abiti comodi e semplici concedendo loro libertà di movimento durante la quotidianità senza rinunciare all’essenzialità e all’eleganza. Una rivoluzione femminile silenziosa, ma importante. Se dovessi scegliere una personalità a me vicina, sceglierei senz’altro lei: una donna concreta, ambiziosa, ma umile e decisa.
Parlaci del tuo look
Questa è una domanda interessante! Non ho una preferenza precisa. Credo fortemente che la personalità di una persona dipenda dalla volontà e dalla scelta di vestirsi come si ritiene necessario, senza doversi omologare a nessuna persona o tendenza. Inizialmente ero tormentata dall’idea di dover trovare obbligatoriamente il mio stile, la mia unicità. In seguito, sono giunta alla conclusione che è molto importante esprimersi come meglio si crede, dar voce solamente a sé stessi. Per questo non seguo un unico stile, ma il mio look varia costantemente. Credo che la mia “unicità” risieda proprio in questo continuo cambiamento!
Sappiamo che hai già trovato la tua anima gemella. Cosa ne pensa di questa tua passione nel mondo dello spettacolo, moda e tv?
Sappiamo che non hai ancora trovato la tua anima gemella. Per scelta o per casualità?
Ho avuto una relazione molto importante in passato. È durata tanto, ma si è conclusa un anno fa. È stata una relazione di cui conservo un bellissimo ricordo. Ho amato e sono stata amata. Mi ha riempita e migliorata in un modo intenso.
Attualmente non cerco l’amore, ma sono dell’idea che quando sarà il momento lui verrà da me. Quel momento è imprevedibile. Non puoi programmarlo. Sono certa che bisogna restare attenti per saperlo riconoscere così da potersi lasciar trasportare e viverlo in tutta la sua immensità quando si presenta. Sono una persona aperta e sempre pronta a vivere emozioni forti, sentimenti veri ed esperienze uniche.
Non ci resta che salutarti e augurarti in bocca al lupo per il tuo futuro!
Team Cronaca Spettacolo
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