Virginia Raffaele fa il suo ritorno in televisione con "Colpo di Luna", uno show che prende ispirazione dallo storico varietà Teatro 10 e che si svolge nel suggestivo Teatro 5 di Cinecittà. In questo spettacolo in tre puntate, la showgirl presenta una combinazione di elementi classici del varietà, tra cui un'ampia orchestra, balletto, ospiti, canzoni, duetti e situazioni comiche. Tuttavia, il suo show si distingue per l'innovazione visiva, presentando uno studio in movimento che si manifesta come una vera e propria giostra.
Il cast fisso, composto da Francesco Arca, la signora Coriandoli, Carlo Conti e Gigi D’Alessio, è affiancato da numerosi ospiti, tra cui Stefano Accorsi, Pietro Castellitto, Fabio De Luigi, Giorgio Quarzo Guarascio, Gigi Marzullo, Gianni Morandi, Noemi e Benedetta Porcaroli. Il ritorno delle maschere che hanno segnato la carriera di Virginia, come Bianca Berlinguer e altre nuove, come Barbara Alberti e Patty Pravo, promette di aggiungere un tocco di autenticità allo spettacolo.
Virginia Raffaele, figlia di una famiglia di giostrai, riconosce l'influenza cruciale del Lunapark sulla sua prospettiva di vita e sulla costruzione della sua personalità. Parla del suo nuovo show come di un progetto nel quale è stato investito molto cuore, e sottolinea l'aspetto visivamente innovativo della produzione.
Nell'intervista, la showgirl rivela il processo di selezione dei personaggi da imitare, affermando di lasciarsi ispirare da tics, storie o imprese di vari personaggi. Risponde scherzosamente sulla possibilità di imitare se stessa, sottolineando che preferisce che siano gli altri a disegnare il suo ritratto.
Parlando della sua assenza dalla televisione dopo "Facciamo che io ero" nel 2017, Virginia spiega che ritorna quando sente di avere qualcosa da dire. Parla della sua esperienza al Festival di Sanremo e della familiarità con l'Ariston, rivelando il desiderio di visitare Sanremo senza impegni lavorativi.
Infine, discute del politicamente corretto nel mondo comico e annuncia il prossimo impegno teatrale con lo spettacolo "Samusà" e la sua partecipazione al film "Un mondo a parte". Conclude riflettendo sull'importanza del teatro nel suo percorso artistico e sulla connessione tra il suo personaggio cinematografico e il suo affetto per il Lunapark.
