trailer del docufilm di Luca Telese


Stato di Grazia, il 6 settembre presentazione a Venezia 80 (Fondazione La Biennale di Venezia) del docufilm prodotto da Proger Smart Communication (PSC) e Alfio Bardolla Training Group (ABTG) con la regia di Luca Telese. “Stato di Grazia” racconta la straordinaria storia di Ambrogio Crespi e della sua famiglia: da regista antimafia a uomo condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il buio dei lunghi mesi di carcere interrotto da un atto storico e unico nel suo genere, la Grazia concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un cammino che ha saputo trasformare una tragedia in un piccolo miracolo, un capolavoro fatto di forza, amore, di famiglia e amici, di vita, di resilienza, ma anche di paura, di senso di impotenza.

Stato di Grazia – Il docufilm

Cosa deve fare un uomo per dimostrare la propria innocenza? Il caso di Ambrogio Crespi è molto di più di un caso giudiziario; è la risposta inquietante a questa domanda. Un viaggio dove il paradosso si tramuta in realtà, dove l’incubo diventa la concretezza delle sbarre, dove la paura diventa l’aria stantia di una cella. Tra processi, carcere e la Grazia concessa da Presidente della Repubblica, si delinea una storia tanto incredibile da sembrare frutto dell’immaginazione di uno scrittore. Questa è la storia di un viaggio. Un viaggio attraverso il limbo della giustizia italiana.

I produttori hanno affidato a Luca Telese la regia del film, con la certezza di ottenere un racconto rigoroso, che si dipana attraverso le parole e gli sguardi di Ambrogio Crespi, della sua famiglia e dei suoi amici, ma anche di figure simbolo della lotta alle mafie, come Sergio De Caprio, il “Capitano Ultimo” che arrestò Totò Riina, e Benedetto Zoccola, testimone di giustizia.

Accanto a loro anche figure istituzionali quali Edi Rama, Primo Ministro dell’Albania, Sergio D’Elia, Segretario di “Nessuno Tocchi Caino”, Francesco Storace e Sandro Gozi; giornalisti come Gian Marco Chiocci, direttore del TG1, e Peter Gomez, direttore de Il Fatto Quotidiano; giudici, avvocati e i direttori delle carceri di San Vittore e Opera.

Il docufilm vede anche la partecipazione straordinaria dell’attore Lorenzo Flaherty (Il ragioniere della mafia, Distretto di Polizia) nel ruolo del Pubblico Ministero.

Stato di Grazia – Trailer e video

La vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi

La vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi inizia nell’ottobre 2012, quando il regista subisce una perquisizione nel cuore della notte del suo appartamento dove vive con la moglie Helen e i figli. L’accusa nei confronti di Crespi è ‘concorso esterno in associazione mafiosa per voto di scambio.

Il coinvolgimento di Crespi è un effetto collaterale di alcune intercettazioni di terze persone, l’accusa è di aver procurato voti a Domenico Zambetti, assessore della giunta Formigoni, per le regionali del 2010, servendosi di conoscenze in ambienti della ‘ndrangheta.

Duecento giorni di carcerazione preventiva, di cui 65 in isolamento. Dopo anni di processi, la condanna definitiva in Cassazione. Dopo un totale di trecentosei giorni di reclusione arriva la scarcerazione del Tribunale di sorveglianza di Milano con la seguente motivazione:

Sussistono i presupposti per disporre il differimento della pena in quanto La difficoltà di conciliare il condannato per concorso esterno in associazione mafiosa di ieri (e questo a prescindere dalle tesi difensive che hanno sostenuto e ancora oggi sostengono l’innocenza del soggetto) con l’uomo di oggi, divenuto simbolo positivo anche della lotta alla mafia, ed il conseguente disorientamento che anche pubblicamente ha generato la sua incarcerazione, appaiono indicativi sulla sussistenza del fumus di non manifesta infondatezza della domanda di grazia, quale mezzo di riparazione in senso equitativo e di rimedio alle possibili incoerenze del sistema rispetto al senso di giustizia sostanziale.

Nel settembre 2021 arriva la grazia parziale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la fine di un’odissea a cui Ambrogio Crespi ancora non riesce a dare una risposta.

“Mi sono sempre chiesto perché mi sia successo tutto questo. Non ho ancora trovato risposta” ha dichiarato Crespi in un’intervista a “Il Riformista”.

Nonostante ciò Crespi ha sempre dichiarato di credere ancora nella giustizia [via Adnkronos]:

Nonostante la mia vicenda personale, io ancora oggi credo alla giustizia. Anche quando sono stato condannato in via definitiva, la fiducia non l’ho mai persa. Io non ho avuto l’assoluzione ma ho avuto il presidente della Repubblica che mi ha dato la grazia, anche se parziale, dandomi la possibilità di vivere una vita migliore rispetto a quello che mi hanno fatto. Io ho creduto fino in fondo e ho ricevuto anche io. Mi aspettavo un percorso diverso, è vero, ma la fiducia non va mai persa. se andiamo contro la giustizia facciamo un favore alla criminalità. Si deve andare contro gli uomini sbagliati, ma non contro la giustizia. C’è gente sbagliata e gente giusta, ma bisogna sempre rispettare l’Arma, la magistratura e tutto quello che rappresenta la legalità. Se non la difendiamo facciamo un favore alla criminalità e alla mafia.

Dichiarazioni dei produttori

“Il progetto PSC si inserisce in piena coerenza con l’attività di Proger, in quanto una società di comunicazione e una di ingegneria condividono un asset fondamentale: la creatività” – commenta Marco Lombardi, AD di Proger e di PSC. “Abbiamo costituito Proger Smart Communication con l’obiettivo di riunire le migliori professionalità del settore, tra cui proprio Ambrogio Crespi. Siamo partiti nel 2021 e in meno di 3 anni abbiamo già ottenuto notevoli risultati, riuscendo a portare a Venezia due nostre produzioni: prima “Le 7 Giornate di Bergamo”, docufilm dedicato all’ospedale degli Alpini realizzato per l’emergenza Covid, e ora “Stato di Grazia”, un’opera che emoziona e fa riflettere”.

Alfio Bardolla, fondatore di Alfio Bardolla Training Group (ABTG), società di formazione finanziaria personale, aggiunge: “Questo non è un film di denuncia, ma è un’opera per capire bene cos’è la libertà e racconta la storia di un uomo che ha trasformato una tragedia in un capolavoro: un romanzo di formazione. Questo è uno dei motivi per cui siamo stati da subito entusiasti di partecipare alla produzione del film, dato il nostro impegno a sostenere la libertà individuale e al dare voce alle storie di rinascita”.

Dichiarazioni di Luca Telese

Luca Telese (Photo by Massimo Di Vita/Archivio Massimo Di Vita/Mondadori Portfolio via Getty Images)

Luca Telese ha parlato con ilfattoquotidiano.it del suo esordio alla regia e delle motivazioni che lo hanno spinto ad accettare questo impegnativo ruolo di narratore della vicenda divisiva di Giacomo Crespi:

Questo cortocircuito è stato la molla: c’era qualcosa che non andava nella storia di Ambrogio. Ci siamo incontrati per lavoro e quando sono venuto a conoscenza della sua vicenda ho voluto approfondire. Non riuscivo a credere che fosse coinvolto in una compravendita di voti per la mafia calabrese a Milano. È una persona normale finita in un caso incredibile: una grazia parziale concessa a un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa da un presidente della Repubblica vittima della mafia. Una cosa mai accaduta. Ho deciso di raccontarla e ho voluto che la narrazione rimanesse fuori dalla guerra civile in atto tra politica e magistratura. Non ci sono magistrati buoni o cattivi in Stato di grazia. Sono magistrati quelli che lo liberano e sono magistrati quelli che lo condannano…È un regalo che Ambrogio mi ha fatto. Io ho girato Stato di grazia, ma senza di lui non avrei mai potuto dirigere il mio primo film. Il cinema è una lingua totalmente diversa. Cambia radicalmente la dimensione del racconto. Ti permette di tenere in cento minuti una vicenda così complicata. E grazie al film ora la sua storia è uscita nel mondo, non è più solo sua. Poi resta il fatto che Crespi è un regista. Anche se sta nella condizione di cattività più feroce, comunque non smette mai di essere un regista. Ce l’ha nel sangue. È una dimensione sacrale. Quando è venuto alle riprese ha dato delle indicazioni di regia. Quando l’ho consultato, ha dato dei consigli. Sia per analogia che per contrario, la sua influenza artistica c’è stata.

Se volete leggere l’intervista integrale la trovate pubblicata su Il Fatto Quotidiano.

Ambrogio Crespi – Note biografiche

Ambrogio Crespi alla Festa del Cinema di Roma 2016  (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Crespi è nasce a Milano il 19 gennaio 1970. Ha iniziato la sua carriera collaborando alle produzioni televisive e teatrali con Gianfranco Funari. È stato vicepresidente della società di produzione Alto Verbano, della famiglia Pozzetto, dove ha sviluppato progetti cinematografici, televisivi e teatrali. È stato anche direttore della Timing film project che ha prodotto Geo&Geo per la Rai.

Ha lavorato alla produzione di numerosi spot pubblicitari per le principali aziende italiane e internazionali (Tic Tac con Michelle Hunziker, Peroni, Swatch, Pasta Agnese, Lancia, ecc. ecc.).

Negli ultimi anni ha sviluppato un’intera attività nel web dove opera come blogger, realizzando più di 100 docuweb e speciali su www.misterblog.it. Tra le sue produzioni si contano “Schegge di memoria” prodotto da Zètema e un docuweb su Edi Rama, primo ministro dell’Albania.

Per quel che riguarda la produzione documentaristica, nel 2013 realizza “Enzo Tortora, una ferita italiana”, docufilm che ha portato in tour in giro per l’Italia e l’Europa, e con il quale nel 2014 ha vinto il SIFF – Salento International Film Festival – nella sezione dedicata ai documentati.

Sempre nel 2014, stavolta in occasione del Taormina Film Fest, ha presentato il suo docufilm: “Capitano Ultimo, le ali del falco” in cui racconta la realtà dell’associazione creata dal Capitano Sergio De Caprio e che vede la partecipazione di Raoul Bova.

Nel 2015 con la produzione di Music Life e Sviluppo Campania è autore e regista insieme a Sergio Rubino del docufilm “Malaterra” di Gigi D’Alessio, presentato anch’esso al Taormina Film Fest e proiettato in tutta Europa dal cantante napoletano in occasione del “Malaterra World Tour”.

Esperto di comunicazione, marketing digitale, regista e autore di spot e documentari.

Stato di Grazia – La presentazione a Venezia 80

Il Premier Albanese Edi Rama insieme al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a Marco Lombardi e Alfio Bardolla, accompagneranno Luca Telese e Ambrogio Crespi e a loro si aggiungerà un testimonial storico, il Generale Mario Mori. Un parterre che dal terzo piano dell’Hotel Excelsior terrà a battesimo un’opera che non lascerà indifferente la platea.



Source link



from cinema – My Blog https://ift.tt/Bk8hJrA
via IFTTT