Dopo averci regalato cult come La moglie del soldato e In compagnia dei lupi, e aver portato i vampiri di Anne Rice sul grande schermo, l’eclettico regista britannico Neil Jordan torna a collaborare con Liam Neeson, a 27 anni dal film biografico Michael Collins, per riportare al cinema l’iconico detective Philip Marlowe creato da Raymond Chandler in un adattamento de “La bionda dagli occhi neri – Un’indagine di Philip Marlowe”, romanzo scritto da John Banville nel 2014 con lo pseudonimo Benjamin Black, scritto per il grande schermo da William Monahan, premio Oscar nel 2007 per il film The Departed – Il bene e il male di Scorsese.
Detective Marlowe ci immerge in una Los Angeles neo-noir del 1939, dove troviamo lo scaltro e determinato detective privato Philip Marlowe (Liam Neeson) alle prese con nuova cliente, la bellissima Clare Cavendish (Diane Kruger), figlia dell’attrice di Hollywood e icona del cinema Dorothy Quincannon (Jessica Lange). Marlowe accetterà l’incarico di indagare sulla scomparsa dell’ex amante di Clare dato per morto, un’indagine che di indizio in indizio porterà Marlowe ad incrociare la strada di un acculturato boss malavitoso (Alan Cumming), l’ambiguo gestore di un club covo di vizi e perversioni (Danny Huston) e un paio coppia di spietati sicari di un cartello messicano della droga.
Neil Jordan maneggia con una certa disinvoltura l’immenso e iconico immaginario letterario meglio noto come “hard boiled”, un immaginario ricco di suggestioni che il regista rivisita a misura di spettatore. In “Detective Marlowe” troviamo tutti gli elementi che hanno contraddistinto il genere a partire dal detective duro, solitario e tutto d’un pezzo, interpretato con piglio ironico da un sempre efficace Liam Neeson, che per l’occasione celebra il suo film numero 100. Neeson è supportato da un cast di altissimo profilo pronto a ritrarre alcuni personaggi classici come la sensuale Femme Fatale di Diane Kruger, il tombeur de femmes di François Arnaud, la diva di Hollywood di Jessica Lange e tutta la galleria di personaggi ambigui e criminali che hanno fatto la fortuna del genere e reso il personaggio di Marlowe un punto di riferimento imprescindibile.
Neil Jordan decide di plasmare il genere per dargli una modernità che si percepisce da subito poiché “Detective Marlowe” piacerà non solo ai fan di Liam Neeson, ma anche a chi cerca un thriller-noir piuttosto dinamico, in cui i dialoghi sono curati, ma diventano una cornice per un plot in cui non mancano battute, sparatorie e scazzottate. Di fatto un approccio pronto a far irritare i puristi ad oltranza, forse incapaci di comprendere che riportare al cinema un personaggio creato nel 1939 e la cui ultima incarnazione risale al 1998, nel film per la tv Marlowe – Omicidio a Poodle Springs con James Caan, è di fatto un azzardo, e pensare di concepirlo al solo scopo di compiacere la critica a scapito dell’intrattenimento e dello spettatore sarebbe stato un grosso errore.
“Detective Marlowe” quindi pur non brillando particolarmente, nasce da un compromesso in cui l’intrattenimento prevale in maniera equilibrata, permettendo allo spettatore di immergersi in un immaginario che è subito in grado di contestualizzare, grazie all’utilizzo di canoni estetici e narrativi immediatamente riconoscibili, senza contare il grande appeal di una star come Liam Neeson che rende l’operazione nel suo complesso alquanto godibile.
“Detective Marlowe” è disponibile su Sky e Now a partire dal 28 agosto.
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