torna al cinema in 4K il capolavoro di Dario Argento


Questo film leggendario torna nei cinema in versione restaurata dal 10 luglio grazie a una nuova distribuzione, Cat People, decisa a lavorare sulla grande tradizione del cinema di genere italiano. Vedere o rivedere Profondo rosso in sala è un’occasione da non perdere, anche per motivi che di solito non vengono abbastanza sottolineati.

Penso sia difficile, oggi, riuscire a immaginare la portata dello choc provocato da un film come Profondo rosso all’epoca della sua uscita. Io, che quando il film arrivò al cinema in Italia, nel marzo del 1975, ancora non avevo compiuto un anno, Profondo rosso l’ho conosciuto solo molto tempo dopo, e dopo averne sentito parlare a lungo. E ancora oggi, a rivederlo, provo sensazioni emotive e intellettuali fortissime, perché la modernità di quanto fatto da Dario Argento in quel film, la sua libertà totale, anarchica e visionaria, non ha perso un briciolo di forza dopo cinquant’anni di film e di immagini. E quindi è difficile immaginare quanto possa essere stato dirompente all’epoca.
Argento veniva dalla cosiddetta Trilogia degli animali (L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio), che lo aveva reso famoso e che aveva certificato il suo talento. Ci volevano però tutto il suo coraggio e la sua sconsideratezza per mettere sullo schermo un film che non è più un giallo all’italiana né è davvero del tutto un horror (slasher); che non è realistico ma non è nemmeno fantastico; nel quale i confini di ciò che è visibile e ciò che è invisibile, di ciò che è veglia e ciò che è sogno, di ciò che è logico e ciò che è irrazionale sono costantemente messi in discussione.
Ora Profondo rosso torna al cinema, in una versione restaurata in 4K che esalta il genio visivo di Argento, il suo lavorare con zoom e carrelli, con i colori, con i movimenti improvvisi e controintuitivi della macchina da presa in modo tale da rendere il suo film un labirinto nel quale è bellissimo perdersi, come nell’incantesimo cantato da Battiato.
A portare al cinema il film è Cat People, nuova casa di distribuzione fondata da Raffaele Petrini e Alessandro Tavola che si propone di riportare in sala i classici del nostro cinema di genere, che lavora in collaborazione con RTI-Mediaset e con il supporto della rivista Nocturno. Al seguente link trovate l’elenco delle sale che dal 10 luglio proporranno il restauro di Profondo rosso: https://ift.tt/LQrpvaX.
E questo è il trailer di Profondo rosso restaurato in 4K:

Il consiglio, ovviamente, è quello di non perdere l’occasione di rivedere, o vedere per la prima volta al cinema un film che davvero vale la pena godersi sul grande schermo.
Non solo per i motivi più ovvi, per la tensione, per le geometrie, per le invezioni visive di Argento, per quella città fantastica nata da una miscela di luoghi romani, torinesi e perugini che in maniera dirompente mostrava come tra i grandi talenti del regista romano ci sia quello di ridisegnare gli spazi urbani in maniera straordinariamente creativa, e funzionale alle sue storie, per le musiche leggendarie dei Goblin e per la nenia infantile che accompagna traumi e uccisioni.
Rivedendo oggi Profondo rosso, infatti, colpisce la modernità con cui Argento tratteggiava il rapporto uomo-donna, facendo del protagonista di David Hemmings un maschio alfa e patriarcale ma solo a parole, costantemente messo in riga e ridicolizzato da Daria Nicolodi (senza parlare di altri aspetti che per due o tre di voi potrebbero rappresentare uno spoiler).
E ancora di più, colpisce come Argento, in un film così violento, perturbante e cupo, che non lesina di certo nel mettere in scena violenze e perversioni piccole e grandi, abbia spesso e volentieri aperto il suo film a un’ironia sfacciata, a tratti perfino a una sorta di comicità paradossale (si vedano i goffi tentativi di Marc di parlare al telefono nel mezzo di confusioni assortite). Ancora una volta, in Profondo rosso, Argento mescolava le carte, confondeva gli spettatori, dimostrava che il cinema è e può essere, deve essere, tante cose: diverse, variegate, perfino contraddittorie. Come siamo noi, e le nostre menti ondivaghe.





Source link



from cinema – My Blog https://ift.tt/sStfLQx
via IFTTT