Vecchia anima con un occhio moderno


Il Lincoln Center ha descritto Pietro Marcello come “una silenziosa ridefinizione del cinema italiano contemporaneo”. Mentre il regista afferma che i capolavori neorealisti di Vittorio De Sica lo hanno commosso fino alle lacrime, ha tracciato una rotta drammaticamente diversa attingendo profondamente da quelle radici cinematografiche.

Nato nel 1976 a Caserta, in Italia, Marcello ha frequentato la rinomata Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha studiato pittura. Trovandosi attratto dalla narrazione, ha lanciato il programma radiofonico “Il tempo dei Magliari” e ha iniziato a sperimentare con i documentari. “Carta” e “Scampia” sono tra i suoi primi cortometraggi.

Nel 2004 ha realizzato il documentario “Il cantiere”, vincitore del primo premio all’undicesima edizione del Libero Bizzarri Film Festival, celebrazione del cinema intitolata al compianto giornalista e sceneggiatore.

Marcello ha fatto un salto di qualità nel 2007, quando alla Mostra del Cinema di Venezia ha presentato in anteprima il suo documentario “Il Passaggio della Linea”. Il viaggio poetico attraverso l’Italia, che rivela il decadimento dei percorsi e dei paesaggi un tempo vibranti dei treni espressi a lunga percorrenza del paese, lo ha reso un autore emergente. Da allora, il suo stile unico è emerso nelle sinfonie visive che sono i suoi film. A volte sottili e riflessivi e altre energici e vivaci, raccontano storie avvincenti con conclusioni spesso esplosive mentre seguono personaggi meravigliosamente imperfetti che cercano di navigare nella vita.

La sua docu-fiction del 2009 “La bocca del lupo” segue Enzo mentre torna a Genova dopo una lunga assenza per ricongiungersi con la sua amata, Mary, una detenuta appena uscita dal carcere. Al ritorno di Enzo, esplora le strade urbane, alla ricerca di luoghi familiari del suo passato, solo per scoprire una città irriconoscibile. Trova conforto nel sapere che Mary lo aspetta nella loro pittoresca casa nel ghetto, ma anche lei è cambiata e ora è in preda alla tossicodipendenza. Marcello prende questa storia complessa e oscura e la trasforma in un racconto poetico pieno di amore, speranza e nostalgia.

Il film di Marcello del 2011 “Il silenzio di Pelešjan” è un tributo visivamente dinamico allo stimato regista armeno Artavazd Pelešjan. È stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orrizonti e successivamente è stato premiato con un Nastro d’Argento dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani come miglior documentario sul cinema. Usando la sua tecnica distintiva di montaggi e filmati d’archivio simulati per mostrare estratti delle opere di Pelešjan, Marcello dipinge un meraviglioso ritratto del misterioso regista che vive una vita di solitudine. Noto per la sua sperimentazione con il montaggio a distanza, che prevede campi lunghi estremi e viste panoramiche di ogni cosa, dalle città alle galassie, i film di Pelešjan si concentrano più sul tema che sulla trama. Marcello ha catturato perfettamente questo concetto in un fantasioso ed etereo omaggio a un artista che ha creato capolavori cinematografici astratti.

Il dramma “Lost and Beautiful”, uscito nel 2015 con grande successo in tutto il mondo, trasporta lo spettatore in un viaggio di emozioni sulle montagne russe, raggiungendo un’atmosfera mistica girando una storia sentita su pellicola 16 mm scaduta. Tommaso, un venerato pastore, si offre volontario per fare la guardia alla Reggia abbandonata di Carditello a Caserta durante un tumultuoso periodo di scontri mafiosi. Mentre è lì, subisce un attacco di cuore e muore. Prima di andarsene, implora il personaggio della commedia dell’arte Pulcinella di salvare un vitello di bufalo dal palazzo. Dopo aver accettato di esaudire il desiderio del moribondo, Pulcinella e il vitello, di nome Sarchiapone, si imbarcano in una fantastica avventura verso nord. Attraverso la narrazione dell’attore Elio Germano, vediamo il mondo attraverso gli occhi di Sarchiapone mentre riflette sulla crudeltà dell’umanità e sul mattatoio che lo attende. Il viaggio straziante e la fine strappalacrime rendono il cinema indimenticabile.

Il prossimo film di Marcello è uscito nel 2019 con il favorito della casa d’essai internazionale “Martin Eden”. Interpretato da Luca Marinelli nel ruolo del protagonista, il film è stato adattato dal romanzo di Jack London del 1909 su un operaio non qualificato che segue il suo sogno di diventare uno scrittore. Marcello ha cambiato l’ambientazione in Sud Italia.

Quando Martin incontra Elena, la figlia istruita di una ricca famiglia di industriali, se ne innamora e spera che realizzare il suo sogno lo aiuti a raggiungere lo status sociale della famiglia di Elena. Determinato a conquistare la sua mano in matrimonio, persegue un’educazione tradizionalmente irraggiungibile per qualcuno della sua classe sociale. È allora che stringe un’amicizia con un intellettuale di sinistra, che lo conduce su un percorso diverso verso un risveglio culturale che gli cambia la vita.

La morale della storia è che sono possibili seconde possibilità per coloro che vivono la vita di tutti i giorni piuttosto che perseguire un’istruzione privilegiata, rendendo la storia senza tempo e le lezioni di vita rilevanti oggi. È stata una storia importante da raccontare per Marcello, essendo del Sud Italia e seguendo le orme di giganti letterari come Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini, che a loro volta hanno percorso un percorso molto diverso dalle controparti nordamericane che hanno influenzato Londra. Marcello, che ha anche scritto il film, è stato premiato con un David di Donatello per la migliore sceneggiatura non originale.

Guarda questa clip di Pietro Marcello che parla con noi di “Martin Eden”…

Diretto da Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher, “Futura” del 2021 è uno sforzo collettivo rivolto ai giovani del paese. Il film si compone di interviste girate durante un’odissea attraverso l’Italia per comprendere le preoccupazioni, i sogni, le aspettative e le paure degli adolescenti italiani. Alla domanda su cosa vogliono dalla vita, gli adolescenti fanno luce sulla nuova generazione, ma dimostrano anche che, indipendentemente dall’età, dall’etnia o dal sesso, le persone sono persone e tutti noi vogliamo le stesse cose: un buon lavoro, una famiglia amorevole e libertà. Il film, della durata di quasi due ore, ha attraversato i festival cinematografici di tutto il mondo, offrendo uno sguardo autentico sul futuro dell’Italia.

L’ultimo progetto di Marcello, “L’envol” (Scarlet), appena inaugurato al Lincoln Center. Girato in Francia, è basato sul romanzo del 1923 dell’autore russo Alexander Grin. Il film si apre con un soldato che torna dalla prima guerra mondiale a casa sua in un villaggio rurale. Viene a sapere che sua moglie è morta mentre era via, lasciandolo a crescere la sua bambina, Juliette. Nonostante le sfide che i due affrontano, Juliette diventa uno spirito bello e libero con un gusto per la musica e il canto. Un giorno incontra una vecchia maga che le fa una predizione, e poco dopo Juliette incontra un giovane misterioso e viene sopraffatta dall’amore. Come gli altri film di Marcello, “L’envol” contiene scene che imitano filmati d’archivio, conferendo al film elementi contrastanti di folklore e realismo. Cattura l’atemporalità di una storia scritta un secolo fa, rendendo personaggi e situazioni riconoscibili nel nostro mondo contemporaneo.

Marcello sta anche portando i suoi attributi di un’anima antica con un occhio moderno per sostenere il suo prossimo progetto, “I promessi sposi” (The Promessi Sposi). Adattamento cinematografico del romanzo storico di Alessandro Manzoni del 1827, esplorerà i conflitti tra chiesa e stato nel nord Italia sotto il dominio spagnolo negli anni Venti del Seicento.

La maggior parte dei film di cui sopra sono disponibili online. Fare clic sui titoli per i collegamenti diretti per riprodurli in streaming. “Scarlet” suona al Lincoln Center fino al 22 giugno. clicca qui per dettagli. Segui le avventure di Marcello nel cinema su Instagram all’indirizzo @avventurosae.





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